21 Lug Genova merita di più: basta giochi politici sulla pelle dei cittadini
Il “gioco politico” — da qualunque parte provenga, sinistra o destra — diventa assurdo quando perde di vista il bene comune. A Genova, come in molte altre città italiane, i cittadini si aspettano amministrazioni capaci di collaborare su temi fondamentali come: infrastrutture e mobilità urbana, cura del territorio (dissesto idrogeologico, ambiente), sanità locale, occupazione e sostegno alle imprese, servizi sociali.
Quando invece si assiste a un continuo ostruzionismo reciproco, polemiche sterili o battaglie ideologiche fini a sé stesse, si crea un clima che ostacola investimenti, riforme e crescita.
In un momento storico in cui le città italiane – e Genova in particolare – hanno bisogno di risposte concrete, assistiamo all’ennesimo teatrino politico che vede contrapposte la sinistra e la destra, non sulla base di idee o progetti alternativi, ma su una logica di scontro permanente. Un assurdo gioco politico, fine a sé stesso, che finisce per danneggiare la città e i suoi cittadini.
A Genova, le battaglie ideologiche sembrano avere spesso la priorità sul buon senso e sulla collaborazione istituzionale. Che si tratti di grandi opere, gestione del porto, sicurezza urbana, piani di riqualificazione, trasporti o emergenze ambientali, troppo spesso le decisioni vengono filtrate non attraverso la lente del merito, ma in base a chi propone o sostiene una determinata iniziativa. Un atteggiamento che non è solo irresponsabile: è dannoso.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Progetti bloccati o rallentati, tensioni sociali che crescono, sfiducia nelle istituzioni e una percezione di immobilismo che penalizza soprattutto i cittadini più fragili. Mentre Genova cerca di affermarsi come una città moderna, attrattiva e vivibile, la politica sembra ancora incagliata in logiche da campagna elettorale permanente.
Non servono slogan né accuse reciproche. Serve moralità, serve serietà. Serve una nuova stagione politica fatta di rispetto delle istituzioni, capacità di dialogo e soprattutto attenzione al bene comune. Serve il coraggio di dire basta a una contrapposizione sterile che avvelena il clima e paralizza le decisioni.
Genova ha bisogno di amministratori e rappresentanti capaci di andare oltre le bandiere di partito, di riconoscere il valore delle proposte altrui quando queste sono valide, e di agire nell’interesse esclusivo della città.
Ai cittadini, stanchi e spesso disillusi, va restituita fiducia. Ma questa fiducia non può essere ricostruita se non partendo da una politica che torni ad avere una visione, un’etica e un senso di responsabilità.
Perché Genova non ha bisogno di vincitori di parte. Ha bisogno di servitori pubblici all’altezza della sua storia e delle sue sfide future.
Emanuele Mattiello